Baia Verde di Gallipoli

Gallipoli: La regina della vacanze per giovani

Ai gallipolini piace spesso ricordare l’origine del nome della loro città: kalè polis, la città bella. La perla dello Ionio. Biglietto da visita antichissimo ma sempre valido.

È possibile che in realtà la città originaria non sia stata già Gallipoli, ma quella messapica di Alezio e che lo scoglio di origine calcarea su cui sorge il borgo antico odierno e che un tempo era collegato alla terraferma da un istmo naturale, fosse semplicemente il riparo dei pescatori che qui costruirono le prime abitazioni in modo disordinato. Fu solo in seguito alla distruzione di Alezio che Gallipoli divenne essa stessa una città. Si continuò così a edificare sull’isolotto senza un preciso schema, conferendogli un impianto urbanistico tortuoso e “confuso”, che tornava però utile non solo come protezione dagli attacchi nemici, ma anche per difendersi dai venti dominanti. È riconoscibile, infatti, un certo schema solo nella direttrice principale che divide l’isola in due aree lungo la direzione est – ovest (venti di scirocco e tramontana) secondo un impianto tipico delle antiche città greche.
Sempre per motivi di difesa, i gallipolini sfruttarono ogni centimetro quadrato a disposizione pur di non dover edificare al di fuori delle mura, erette a partire dal XIV secolo. Dodici torrioni, o bastioni, cingevano la città, da sempre sotto le minacce degli invasori. È per questo motivo che l’attuale centro storico di Gallipoli appare quasi ricamato da viuzze strette e contorte, senza neppure una piazza, con le abitazioni e le mille chiese praticamente addossate l’un l’altra senza soluzione di continuità.

Gallipoli è stata nei secoli oggetto di molte e diverse mire espansionistiche e dominazioni per via della sua posizione strategica sul mare: prima colonia della Magna Grecia e poi romana, saccheggiata dai Vandali e dai Goti, all’inizio del Medioevo venne ricostruita dai Bizantini per poi passare sotto l’autorità della Chiesa di Roma. E ancora: Normanni e Angioini, fino a quando nel 1484 venne conquistata dai Veneziani e poco dopo, all’inizio del XVI secolo, dagli Aragonesi.

Si devono ai Veneziani i primi lavori per la costruzione di un vero e proprio porto a Gallipoli, il più piccolo dei due odierni destinato ormai solo ai pescherecci. Quel porto sarebbe diventato nel Settecento la più importante piattaforma olearia del Mediterraneo per il commercio dell’olio lampante, facendo partire e attirando navi e ricchi commercianti da tutto il mondo. Gli stessi Veneziani decisero l’eliminazione del sottile istmo (ma furono poi gli Aragonesi a realizzare quest’opera) così da garantire una maggior protezione alla città, che pochi anni prima aveva subito le scorrerie e le depredazioni della flotta turca sbarcata sulle coste di Otranto nel 1480.
Il ponte fu costruito a distanza di oltre un secolo e l’ampliamento al di fuori delle mura di cinta cominciò addirittura solo a ridosso del 1800.

Oggi Gallipoli, con i suoi quasi 25.000 abitanti e arricchita dal suo passato così vario di contaminazioni, è un centro che non smette di crescere, stupire e stupirsi. Improntata ormai molto di più al turismo che non alla pesca, resta sempre ben accogliente e vivace. Polo d’attrazione ben noto per moltissimi giovani che ogni estate la raggiungono in massa in cerca di divertimento sfrenato, non smette per questo di affascinare con la sua storia, l’arte, le sue bellezze architettoniche e paesaggistiche, il suo mare invidiabile, la sua cucina, il calore e la cortesia genuina della sua gente.

Una volta che l’avrete scoperta, capirete anche voi perché è così che i Greci battezzarono Gallipoli: la città bella.